il 28 maggio 2019 la Camera dei deputati ha approvato una mozione che impegna il governo a varare i cosiddetti minibot. Questi sono presenti anche nel contratto Lega-M5s e perfino Forza Italia e altre forze politiche li hanno menzionati più volte in passato. Ma cerchiamo di capire perché questa mozione, approvata addirittura all’unanimità, ha creato a distanza di pochi giorni, improvvisi quanto clamorosi retromarcia di più soggetti politici e non.
Tutti sappiamo che ormai dai lontani anni ’70 nessuna moneta del mondo occidentale ha più un sottostante valore in beni materiali che rappresenta. Nessuna riserva di oro o di altri beni garantisce più, da molti anni, né la cartamoneta stampata, né le emissioni di moneta elettronica della BCE, quali il quantitative easing . Il dollaro, come l’euro o lo yen, sono accettati fondamentalmente perché i rispettivi stati li designano moneta ufficiale e li accettano in pagamento delle tasse.
Precedentemente le monete erano “pagabili al portatore” mentre invece oggi sono a “corso forzoso” . Capito questo, si capisce bene come una espansione della massa monetaria, senza un eguale crescita dell’economia reale, fatta di beni e servizi realmente fruibili, di fatto, innesca un enorme drenaggio di valore a danno dell’economia reale e a vantaggio di quella finanziario-speculativa. Una massa enorme di moneta emessa dalle banche centrali, che finisce prevalentemente nel mondo delle grandi banche e dell’alta finanza e, solo in piccolissima misura, nell’economia reale che interessa il cittadino comune.
In questa realtà che si è venuta a creare, l’emissione, da parte dello stato italiano, di una importante quantità di MINI-BOT, con taglio “al portatore” da 5 a 500 euro senza né scadenza né rendimento, di fatto, pur non violando nessun trattato, creerebbe una sorta di moneta nazionale utilizzabile solo nel mercato interno e solo nell’economia reale. Quanto più questi MINI-BOT dovessero diffondersi, tanto più verrebbe a ridursi il drenaggio di valore verso l’economia speculativa, salvaguardando l’economia reale italiana.
Naturalmente tutti i più ricchi, che traggono profitto dalla grande finanza speculativa, non possono che tentare in tutti i modi di evitare questo tipo di misura, che vedrebbe diminuire il loro potere reale sulle altre persone. Ecco allora che iniziano già a “mettere le mani avanti” , utilizzando tutta la loro notevolissima influenza , per evitare che questa misura si faccia.
Ma chiariamo meglio cosa s’intende per “dragaggio di valore”, con un semplice esempio: mettiamo che i comuni cittadini vadano a spendere 100 euro in una struttura della grande distribuzione, controllata da un gruppo quotato in borsa, ad esempio un ipermercato. Di questi 100 euro spesi, solo 30 mediamente vengono spesi sul territorio, in stipendi o prodotti del luogo. Gli altri 70 andranno via dal territorio, in parte a grandi fornitori stranieri e in parte, attraverso le Borse dove questi colossi sono quotati, verso l’alta finanza speculativa. Se poi ci aggiungiamo che anche molti grandi fornitori sono pure S.p.A. , capiamo bene quanto denaro viene sottratto all’economia reale e finisce, attraverso la finanza speculativa, nelle tasche di pochi super-ricchi. In realtà molti altri meccanismi concorrono a sottrarre denaro all’economia reale a favore di quella speculativa, ma questo è sicuramente uno di quelli più importanti.
Naturalmente anche i MINI-BOT, qualora riuscissero a concretizzarsi, non sono che una misura provvisoria e incompleta per costruire un mondo migliore, capace anche di vincere le sfide poste dalla quarta rivoluzione industriale, ma comunque nella giusta direzione.
Una vera soluzione però, vinta questa prima battaglia, potrebbe concretizzarsi solo con un completo riassetto della tassazione, non delle proprietà ma dei redditi. Un modello come quello proposto da diverse teorie economiche e sociali tra cui quella del “BENE COMUNE” già “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza”.
Ermanno Cavallini
Sono pienamente e perfettamente concorde.
I mini bot all’interno del perimetro nazionale, sono soldi puri al 100%, in cui non vi è caricato il costo dell’emissione speculativo dell BCE come per l’euro.
Si in effetti non tutti lo hanno capito Luigi, ho scritto questo articolo proprio per aumentare questo tipo di conoscenza.
Forse molti non hanno capito che la faccenda di pagare il debito pubblico verso le aziende, pur vera, è solo una parte. Il vero scopo è introdurre una moneta complementare che abbia volutamente solo valore in Italia e non all’estero. e soprattutto una moneta che rimanga nell’economia reale e non possa essere utilizzabile dall’economia speculativa. infatti se per qualche motivo i minibot non andranno a buon fine, dovremo inventarci qualcos’altro con lo stesso fine.
Chiedo scusa se mi intrometto. Queste minibbotte in quale moneta sarebbero nominati? Forse in euro? E c’è qualcuno che possa pensare che un indebitamento in euro di qualsiasi Paese dell’unione europea possa essere sottratto al controllo della BCE e degli organismi comunitari? Se io ho un credito verso qualsiasi Stato dell’Unione pensate che mi possa accontentare di un mezzo di pagamento in euro sottratto al controllo comunitario? Da tanti anni la circolazione monetaria è “forzata” in quanto c’è un organismo che obbliga all’accettazione in pagamento di un determinato mezzo. E quale sarebbe l’organismo che forzerebbe l’accettazione in pagamento delle minibbotte? Io in pagamento vorrei botte non minibbotte mica sono fesso. Ergo le minibbotte per me sono purtroppo il sogno di una notte di mezza estate che si squaglierà come un gelato caduto per terra.
Prego Francesco, non solo non ti intrometti affatto, ma mi permetti di chiarire anche ad altri che ci leggono delle dinamiche che anche a te, mi sembrano poco chiare.
Per prima cosa i mini-bot non sarebbero moneta da un punto di vista strettamente legale, almeno non quanto un qualunque bene che può essere scambiato tra privati se lo vogliono. Infatti la loro accettazione (come in qualunque baratto ) sarebbe solo su base volontaria. E’ anche vero però che una volta che molti iniziassero ad accettali, incentiverebbero un ulteriore allargamento come mezzo di scambio. E vero che la comunità europea ha il monopolio di tutto ciò che è dichiarato moneta, ma, attenzione, non ci tutto quello che può in pratica, esserlo! E questa già sarebbe una scappatoia legale. La semplice esistenza di un mezzo di scambio valido solo in Italia (perché li accetta in pagamento delle tasse) inoltre sottrarrebbe al controllo dell’economia finanziaria una buona parte dell’economia reale interna del paese. ovviamente gli euro continuerebbero a essere usati per gli scambi con l’estero e le due monete , quella ufficiale e quella complementare potrebbero benissimo coesistere. Ovviamente questo darebbe respiro solo a breve, perche a lunga scadenza vanno prese altre misure, come quelle as esempio proposte in questo libro : https://www.nuovorientamentoculturale.it/scarica-gratis-il-nostro-libro/
I mini bot ci sono necessari x far ripartire l’economia reale
Esatto Antonio il “vero scopo” dei mini-bot o di qualunque altro tipo di moneta complementare nazionale che si dovesse adottare (mi risulta che anche 5 stelle ne abbia una in studio) non è solo di pagare i debiti della pubblica amministrazione ma soprattutto di limitare il “drenaggio di valore” che attualmente il mondo della finanza speculativa esercita sull’economia reale. Proprio per questo la nuova unità di conto NON dovrà essere spendibile fuori del territorio italiano.
Ermanno tu mi vuoi “chiarire” e ti ringrazio. Ho vissuto tanto e mi sono fatto delle convinzioni difficili da modificare. Da giovane ai tempi di Tambroni corsi il rischio a Milano di sparare ai manifestanti. Dopo circa 40 anni me ne andai in pensione quando volevano che nella mia filiale organizzassi la vendita di “prodotti” finanziari. Nel frattempo ne ho passate di cotte e di crude impegnandomi nello studio, in politica, nel lavoro e nel sindacato. Adesso tu mi vuoi “chiarire” e ti ringrazio. Come dice Marx ““Il denaro è misura di valore delle merci, del tempo di lavoro cioè è “incarnazione sociale del lavoro umano”. Quindi è una cosa seria assai!. Adesso il denaro di carta assume valore in quanto interpreta la volontà di un popolo rappresentata da Leggi cogenti e da Istituzioni che tutelano e impongono la sua circolazione come valore delle merci e del lavoro umano. Rammento molto sinteticamente che Beppe Grillo una volta si fece promotore di un referendum sull’Euro. Io mi augurai che quel referendum si svolgesse. Non perchè rifiutavo l’uso dell’euro, tutt’altro, ma in quanto i popoli dell’Europa e soprattutto il popolo italiano avrebbero potuto esprimersi una volta per tutte sulla moneta comunitaria eliminando così tutte le seghe mentali che in proposito continuiamo a menarci. Coloro che prospettano l’uso di monete virtuali, tipo la Libra di Zuckerberg, sono gente furbissima e intelligentissima che, utilizzando il loro già vastissimo potere finanziario, vogliono speculare sulla credulità delle masse per aumentare ancora la loro montagna di soldi. Sopra questi mezzi di pagamento la bolla è sempre incombente. Sono assimilabili ai cosiddetti “prodotti” che io rifiutai di vendere. Da bambino, appena dopo la guerra, ho assistito alla circolazione delle Amlire (conosci?) con cui le truppe di occupazione alleate si compravano di tutto in Italia, persino il corpo delle donne italiane affamate di pane di libertà e di gingomme. Stessa cosa in Francia con le Amfrancs. La volontà del popolo italiano e francese nella circolazione di quelle monete non c’entravano un beato cazzo. In conclusione: mettiamo che io sono creditore dello Stato e mi pagano in minibbotte espressi in euro; nei quali la volontà dei popoli d’Europa non c’entra un cazzo e nemmeno c’entra la volontà degli organismi che la rappresentano in base a leggi cogenti sia pure in mancanza di una decisione fondante espressa per esempio da un referendum come proponeva Beppe. Ho i miei dubbi che se vado a comprare le patate e pago con i minibbotte il fruttivendolo se li prende. Oppure se li prende ma mi fa pagare uno scotto e allora entra in campo un’inflazione incontrollata. Io credo che ci sono tanti motivi perchè i minibbotte sono solo un sogno di una notte di mezza estate. Ma tu non ti scoraggiare; insisti. É capace che mi convinci. Ciao.
Grazie della tua interazione Francesco, ovviamente io non voglio ne posso convincerti, al massimo darti degli spunti di riflessione. Se tu dovessi mai cambiare idea lo farai da solo. Su una cosa sono assolutamente d’accordo con te, la “libra” che non è solo di facebook ma di un pul di 27 grandi aziende, è un pericolo assai più grande, ma mi sembra che pochi se ne stiano rendendo conto. Ho finito proprio adesso di scriverci un articolo proprio su questo blog, se vuoi dacci un occhiata e dimmi cosa ne pensi. un caro saluto Ermanno