Il 26 gennaio si è tenuto su invito del movimento 5 stelle locale, un seminario-dibattito sulla nuova teoria economica e sociale del “BENE COMUNE” già “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza”: https://www.amazon.it/capitalismo-valvola-sicurezza-proposta-migliore/dp/8892317881
E’ stato un incontro molto bello in cui nonostante qualche avversità tecnica iniziale, indipendente dalla volontà degli organizzatori, un folto e attento pubblico è intervenuto attivamente con domande e considerazioni assolutamente centrate e pertinenti. Devo dire che oltre ai molti attivisti e simpatizzanti del movimento 5 stelle , erano presenti anche molte persone esterne al movimento stesso. Persone che con i loro interventi hanno degnamente rappresentato un ampia gamma di punti di vista sull’economia, tra cui anche quello sovranista.
Questo mix di esposizione iniziale e interazione con il pubblico, ha permesso di aggiungere un ulteriore piccolo tassello al processo di “intelligenza collettiva” che è la struttura portante della proposta stessa.
A sottolineare l’importanza dell’evento anche il saluto portato dal candidato governatore del Piemonte e di diversi altri candidati a vari livelli del movimento 5 stelle. Incontro organizzato dal GDL Lavoro 5 stelle Torino; “COME COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE”
Quello che ha in qualche modo “galvanizzato ” un pubblico attento e presente per oltre 3 ore molto dense di incontro, è la semplicità relativa della proposta volta a salvaguardare l’economia reale passando per il controllo innovativo della forbice sociale attraverso due “valvole di sicurezza”.
Un altro aspetto che ha riscosso forse ancor maggiore successo è l’ “effetto domino” con cui attraverso una relativamente semplice legge che attui completamente e in modo innovativo l’articolo 53 della nostra costituzione, si realizzi un “cambiamento a catena” che in pochi anni rimodelli la nostra società costruendo un mondo realmente migliore per tutti.
A questo punto non rimane che augurarsi che i semi piantati diano al più presto i loro frutti, ricordando che questo tipo di incontri sono disponibili per qualunque realtà sia interessata su tutto il territorio nazionale a cura nella associazione “Nuovo Orientamento Culturale”.
al seguente link potrete vedere alcuni brevi video di alcuni punti salienti dell’evento:
https://www.nuovorientamentoculturale.it/i-nostri-video/
Per eventuali contatti :
Ermanno Cavallini cell.3392006705
Tanto per iniziare non promuovere gli acquisti su amazon!
Perdona Angela ma non capisco il motivo del tuo intervento. Forse non hai notato che il libro è anche disponibile GRATUITAMENTE su questo sito? è ovvio poi che chi lo desidera stampato debba in qualche modo contribuire, o ce l’hai in particolar modo con amazon, spiega per favore.
La forbice sociale inizialmente proposta potrebbe essere, ad esempio, di 1:40;
1^ domanda: perchè il rapporto 1:40 e non ad esempio 1:20, 1:30, 1:50, eccetera?
2^ domanda: il rapporto è netto o lordo?
3^ domanda: è applicabile solo a dipendenti, dirigenti, cioè a personale di struttura o anche ai proprietari di azienda ( “stipendio dell’imprenditore”)?
4^ domanda: non rischia di essere illiberale imponendo alle società private uno standard “etico”?
5^ domanda: non sarebbe meglio utilizzare un “indirizzo etico” che prevede la possibilità di scegliere se applicare il rapporto 1:40 da parte delle società private ( sulle pubbliche non vedo il problema) attraverso una tassazione che potrebbe colpire sia il dipendente che percepisce una cifra superiore al rapporto indicato e le stesse società. Mi spiego. Poniamo che il moltiplicatore 40 corrisponda a € 40.000 mensili. La società decide di dare il doppio. Sull’eccedente cioè € 40.000 pagherebbero una tassazione sia il dipendente che la società. Esempio: se lo scaglione di reddito prevede il 50% lo Stato riscuoterebbe € 20.000 dal dipendente e € 20.000 dalla società. La motivazione “etica” potrebbe essere “ a titolo di risarcimento per le problematiche legate agli effetti dell’iniquità sociale”.
6^ domanda: alla luce degli immeritati premi che questi dirigenti ricevono, non sarebbe utile legare buona parte del loro guadagno ai risultati?
….per poi “aggiustarsi” automaticamente negli anni, in funzione delle esigenze del bilancio dello stato. E’ assolutamente indispensabile che la “seconda valvola sia dinamica e non statica”
1^ domanda: non sarebbe meglio legarla ai risultati economici dell’azienda invece che al bilancio dello Stato?
2^ domanda: non si corre il rischio, legandolo al bilancio dello Stato, di introdurre un’incertezza nei dipendenti?. Il bilancio dello Stato ha dinamiche difficilmente controllabili o i cui fattori di cambiamento potrebbero essere indipendenti dalle responsabilità economiche.
Grazie della tua interazione Franco, vado a rispondere alle tue domande. 1) perché il rapporto di 1:40 costituisce solo l’avviamento della nuova dinamica, poi come ben spiegato nel libro “capitalismo a doppia valvola di sicurezza” si creerebbe un nuovo equilibrio dinamico legato alla finanziaria dello stato. Questo perché il debito pubblico non sarebbe più pagato emettendo altri titoli di stato (aumentando ancora i debito a causa degli interessi pagati) ma alzando o abbassando la “seconda valvola di sicurezza” (reddito massimo socialmente sostenibile) fino ad ottenere il pareggio di bilancio. Un Pareggio di bilancio che abbiamo in costituzione, e che se oggi è negativo , in questo nuovo contesto diventerebbe positivo! 2) non è applicabile il concetto di netto o lordo perché non si tratta di fatturato ma di reddito delle persone fisiche. 3) Il meccanismo proposto funziona solo ed esclusivamente se è applicato indistintamente a tutti i cittadini! Ogni reddito personale, indipendentemente dalla fonte di provenienza, sarebbe sommato e sottoposto alla “seconda valvola di sicurezza” che appunto cambierebbe automaticamente in funzione del pareggio di bilancio di anno in anno. 4) sicuramente! è esattamente quello che si intende fare. Del resto le società private sono parte ac’esse della società generale e possono esistere e prosperare sopo perché esiste una civiltà di cui va salvaguardato il funzionamento, tuttavia le società private ne risulterebbero (soprattutto quelle piccole e medie) avvantaggiate rispetto ad adesso, perche essendo tassati i redditi delle persone fisiche ma non quelli delle aziende , all’imprenditore e in misura minore anche ai dirigenti converrebbe lasciare in azienda parte eccedente dei dividendi, ricapitalizzando cosi le aziene e rendendo non pi§ convenienti anche i fallimenti pilotati. 5) no l’azienda non solo non pagherebbe nulla , ma il maggior gettito fiscale potrebbe addirittura permettere di diminuire le tasse alle aziende come tali. 6) questo compete all’azienda o all’amministrazione pubblica dove i dirigenti lavorano, non è conveniente che sia oggetto di una legge dello stato. 7) Sicuramente si introduce un incertezza “benefica” non solo nei dipendenti pubblici e privati, ma in tutti i cittadini! ma si tratta di una incertezza motivazionale , che ridimensioni un minimo la competizione e migliori la collaborazione delle persone perche più direttamente legate a obbiettivi comuni. (il bilancio dello stato a d esempio ma non solo). Caro Franco spero di essere riuscito sia pure in necessaria sintesi a rispondere alle tue domande. Ermanno Cavallini