LA PROTESTA DEI GILET GIALLI, tra bene e male, un altro passo verso una nuova consapevolezza condivisa.

Il fenomeno della protesta francese dei gilet  gialli francesi,  è giunta inaspettata non solo al mondo politico, che è stato snobbato perfino nella componente delle opposizioni, ma anche alle elites politico finanziarie dominanti, che di fatto condizionano in buona misura l’operato sia dell’ Europa che di molti governi in tutto il mondo.https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Easterlin

Come disse Aristotele “Ogni popolo ha il governo che si merita”; e noi popolo, dobbiamo cercare di meritarci prima un governo e poi un mondo migliore.

Forse , anche se con tre passi avanti e due indietro, anche i popoli europei stanno in qualche modo accelerando il cammino verso la costruzione di un nuovo livello di consapevolezza.

In particolare è interessante notare come accanto alle prime, scatenanti, rivendicazioni per i costi dei carburanti, si stiano man mano, allargando le richieste , fino a giungere;  cosa inedita in una protesta spontanea,  alla richiesta sia di uno stipendio o pensione minima che (cosa inaudita),  di uno stipendio massimo , quantificato in questo caso a 15.000 euro.

Questi sono importanti segnali di una consapevolezza che lentamente, e nonostante i condizionamenti,  sta emergendo.

Una consapevolezza che va nella direzione di proposte come quella della teoria economica e sociale del “Bene comune” già  “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza”  .

Una teoria non certo nata nelle università o nelle stanze del potere , ma dalla base di una classe media impoverita ma ancora pensante, che cerca di mettere al centro della vita non più il raggiungimento della massima ricchezza personale possibile , ma della MASSIMA QUALITÀ DELLA VITA .

Due  obbiettivi di vita solo superficialmente coincidenti, in quanto molti studi a cominciare da quelli degli anni 70 del  professor Easterlin , dimostrano come all’aumentare del reddito la felicità descriva una curva a campana ;  crescendo quindi solo in una prima fase , poi brevemente stabilizzandosi ,  e infine  precipitando per grandissimi redditi raggiunti , in una sorta di “tossicodipendenza da potere”,  descritta anche dallo psichiatra ed ex politico inglese Lord Owen  nel suo libro “la sindrome Hubris”.

Certamente uno dei maggiori ostacoli per costruire un mondo realmente migliore sono i rispettivi “ancoraggi mentali”, che portano ancora troppe persone a ignorare le vere radici dei problemi e in alcuni casi estremi, perfino a negare  l’evidenza.

Tutto questo si spiega con la necessità psicologica inconscia, di non mettere in discussione le certezze di una vita su cui, chi più chi meno, ha costruito il proprio equilibrio psicologico interno.

Per aggiornare questi “ancoraggi mentali” serve tempo, sforzo e a volte anche un po di dolore, ma è un processo naturale che rischia però di non tenere più il passo con i rapidi cambiamenti che avvengono sotto i nostri piedi.

C’è chi dice che la gente è succube dei media che li vuole superficiali e manipolabili.

Personalmente credo che le persone possano e debbano, cambiarsi la testa da soli.  Solo che questo è un processo molto lungo che passa attraverso una serie di sbagli e successivo dolore ( individuale e di gruppo ). A mio avviso, il compito di quelli nel popolo più consapevoli è di accelerare il processo, evitando, anche il maggior numero di errori possibile a parità di consapevolezza raggiunta.

Da questo punto di vista si può parlare di efficienza ( costo/efficacia) della maturazione civica. Ed è esattamente quello che, nel mio piccolo cerco di fare, insieme all’associazione “Nuovo orientamento culturale” che ho l’onore di coordinare.

Ma la cosa davvero molto importante nell’immediato, non è solo di aiutare il prossimo ad “arrivarci da solo” , ma soprattutto a chiedere a chi fosse giunto a una sufficiente consapevolezza, di fare altrettanto!

Questo per innescare un effetto a catena esponenziale che, come suggerito anche da alcuni aspetti della  Teoria del Caos teoria del caos, permette di surclassare qualunque potere dei media manipolati o meno che siano,  da qualunque élite.

Ermanno Cavallini

 

 

9 risposte a “LA PROTESTA DEI GILET GIALLI, tra bene e male, un altro passo verso una nuova consapevolezza condivisa.”

  1. QUANDO UN POPOLO E SPINTO A LO STREMO PER COLPA DEI SPECULATORI E SCHIAVISTI ,SUCCEDA QUESTO ,ED E SOLO L’INIZIO.QUESTA REVOLTA ANDRA A FINIRE A MACCHIA D’OLIO IN TUTTA EUROPA.NOI FRANCESE ABBIAMO FATTO UNA RIVOLUZIONE NEL 1789,NE FACCIAMO UN’ALTRA NEL 2019.ED E GIUSTO COSI.

    1. In Italia se tutti si decidessero a prendersi un po’ di responsabilità andrebbero a dare una mano al mov 5 stelle invece di votare delegare e andare al mare.

    1. Qualcuno per favore, mi aiuta a postarlo sui social francesi?

      non so il francese e purtroppo io non conosco nessuno in francia.

      LA PROTECTION DU FIL JAUNE, entre le bien et le mal, un pas de plus vers une nouvelle conscience partagée.

      Ce petit livre, délibérément populaire, pourrait être d’un grand intérêt pour les gilets jaunes, semble exprimer exactement, mais dans un langage encore plus organique et calculé, leurs demandes, j’espère sincèrement que quelqu’un le traduit en français et le fait circuler entre eux : https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/economia-e-diritto/265955/il-capitalismo-a-doppia-valvola-di-sicurezza/

  2. Analisi parzialmente condivisibile,con alcune evidenti sottovutazioni storico-politico ed uno spiccato orientamento psico-sociologico discutibile ma sufficientemente articolato!
    Merita attenzione, interesse ed approfondimenti!

    1. Grazie di aver espresso il tuo parere Dino, se vuoi indicaci i miglioramenti nell’analisi storico-politica che tu citavi, ti ascoltiamo volentieri.

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