Molti sono scontenti della realtà che viviamo e vorrebbero che si realizzasse un mondo migliore con un maggior grado di benessere psico-fisico per tutti. Molti meno sono quelli tra questi, che facendosi parte attiva del cambiamento, sono disposti a metterci del proprio perché questo mondo migliore si realizzi effettivamente. Purtroppo oggi è molto diffusa l’ipocrisia di chi pensa che le cose miglioreranno da sole e non si impegna per contribuire in prima persona a far si che l’inevitabile divenire delle cose sia guidato verso un miglioramento effettivo.
Anche tra quei pochi che combattono in prima persona si assiste al problema dell’innamoramento a priori per la soluzione che l’individuo ha escogitato e che logicamente pensa sia la migliore.
Pochissimi sono disponibili a mettersi in gioco partecipando ad un processo di intelligenza collettiva che, sebbene dalle potenzialità enormi, prevede che si sia disposti a superare e lasciarsi alle spalle, ancoraggi psicologici che si dimostrassero superati o inadeguati.
Altri puntano l’indice sui rischi che qualunque cambiamento inevitabilmente un minimo comporterebbe, scordando che in un mondo ormai divenuto un “sistema complesso”, di certezze totali assolute semplicemente non se ne possono avere.
Ecco allora che diventa importante per non cadere in un colpevole immobilismo, scegliere tra le varie proposte quella che comporta il miglior miglioramento del sistema correndo il minimo rischio e garantendo la massima compatibilità con l’attuale condizione di partenza.
Dopo molti anni di studi e confronto è da un processo di intelligenza collettiva , se pure in embrione, è nata la teoria economica e sociale del “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza” detta anche del “Bene comune” di cui vi invito a prendere visione anche con l’ausilio di qualunque motore di ricerca.
Una teoria che se bene è stata concepita con l’obbiettivo di essere al momento la migliore , già prevede che dovrà ulteriormente essere aggiustata in corso d’opera per le stesse caratteristiche del nostro mondo con la sempre più fitta rete di interazioni che presenta.
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Riassumendo, chi fa rischia inevitabilmente di sbagliare , ma chi attende inerte senza far nulla, o peggio pensa esclusivamente al suo bene più immediato, sicuramente sarà corresponsabile di ogni bruttura del mondo presente e futuro.
Un augurio a tutti noi di saper fare la scelta migliore
Ermanno Cavallini
Ho letto il libro e l’ho trovato interessantissimo!!!
Grazie Marino, anche a te chiedo di far leggere e commentare, anche solo a titolo di stimolo di riflessione questo libro a piu persone possibili, grazie del tuo impegno…