AIUTARE I NUOVI POVERI, NON SOLO CIBO.

La lunga esperienza della nostra associazione nell’aiuto a quella fascia di classe media che sta impoverendo, chi ha insegnato che ogni valido aiuto, si deve reggere imprescindibilmente, sulle due fondamentali gambe di assistenza  materiale (cibo e altri beni) e aiuto psicologico.

La nostra associazione è attiva infatti, nell’aiutare concretamente le famiglie in difficoltà economica con la distribuzione di cibo frutta e verdura, recuperate da quelle che andrebbero normalmente sprecate. Questo avviene grazie a molte collaborazioni tra cui, principalmente, quella con l’associazione   Mo.Ma.5 di Mondolfo.

In concreto, ogni settimana contribuiamo con il nostro volontariato a distribuire derrate pagate dalla comunità economica europea per essere altrimenti distrutte, ad un bacino d’utenza di circa 130 famiglie in difficoltà economica, nella zona che va da Fano al fiume Cesano, per arrivare anche lungo la valle, fino a Pergola ed oltre.

Abbiamo constatato sul campo che Il dramma di molti disoccupati e sotto-occupati infatti, non è solo la pur drammatica mancanza di reddito, ma forse, in maniera ancora maggiore, un disorientamento profondo e spesso inconsapevole, che porta a depressione, disgregazione di molte famiglie e in qualche caso anche a tentativi di suicidio.

Questo disagio è principalmente dovuto al crollo di alcuni ancoraggi psicologici su cui molti avevano costruito la stessa percezione di se stessi.

Avere un lavoro stabile dava, in passato, una identità su cui veniva poi costruito un equilibrio interno e di conseguenza un modo di vedere il mondo.

Molte di queste “certezze” oggi si sono rivelate inconsistenti, costringendo moltissimi a cercare nuovi ancoraggi su cui ricostruire un nuovo e più sano equilibrio.

Purtroppo però una generale scarsità di “visone d’insieme” impedisce a moltissimi di focalizzarsi sulle vere cause del loro malessere, deviandole purtroppo, verso obbiettivi inefficaci ma percepiti dall’ ”isola umana” in cui spesso si ritrovano rinchiusi ,  come più abbordabili e comprensibili.

Il problema è che molte delle scelte che causano problemi, oggi vengono prese molto lontano dai comuni cittadini, oltre la sfera di normale percettibilità individuale di questi.

Il mondo sta cambiando sempre più velocemente sotto i nostri piedi, e il nostro modo di percepirlo, rischia di non tenere il passo; perdendo ogni giorno molta della sua efficacia nel permetterci di prendere decisioni realmente efficaci in merito al nostro futuro benessere.

Proprio per colmare questa lacuna la nostra associazione a mezzo di un processo di  “Intelligenza collettiva” durato ormai più di due anni, ha messo a punto una nuova teoria economica e sociale, che fornisce anche nuovi e più aggiornati ancoraggi psicologici su cui costruire il prossimo passo nella soluzione dei problemi che oggi ci attanagliano.

Il  “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza”   naturalmente, non ha lo scopo di garantire una visione ultima e definitiva delle cose, ma di supportare un prossimo salto evolutivo culturale ed economico che costruisca un mondo davvero migliore da lasciare ai nostri figli.

La nostra è una visione organica del “sistema complesso mondo” di cui siamo più o meno consapevolmente tutti parte, e un tentativo di dirigere l’inevitabile e continuo cambiamento verso soluzioni positive.

L’alternativa purtroppo è lasciare che le attuali negative tendenze arrivino a trasformare il nostro mondo in una nuova età oscura sempre meno democratica, che probabilmente vedrà una ristretta élite governare dietro le quinte, con l’arma del ricatto economico e della tecnologia, su masse sterminate sempre meno consapevoli della loro condizione.

la teoria economica e sociale del “CAPITALISMO A DOPPIA VALVOLA DI SICUREZZA”

 

Ermanno  Cavallini

9 risposte a “AIUTARE I NUOVI POVERI, NON SOLO CIBO.”

    1. Temo Anna Maria, che tu sia in buona compagnia, migliaia di persone ogni giorno prendono lentamente coscienza di essere nella tua stessa condizione, e quando lo capiscono a mio avviso, hanno il dovere di cercare di capire come sia potuto accadere e come, tutti insieme levarcene le gambe.

    2. Anna Maria contattami in privato al cell.3392006705 che stiamo riorganizzando ora la nostra attività distributiva. ti anticipo che serve un modello Isee uguale o inferiore a 6000 euro.

  1. Credo che il reddito massimo sostenibile sia un concetto assolutamente logico e condivisibile, credo anche che sia la premessa necessaria per realizzare anche l’altro obiettivo che è il reddito di cittadinanza.
    E’ un altro modo di chiamare l'”equa distribuzione delle risorse”.

    1. In effetti Giuseppe hai centrato esattamente il problema, serve adesso trasmettere questa consapevolezza ad un maggior numero possibile di comuni cittadini. solo raggiungendo una opportuna “massa critica” e sollevando un dibattito il più vasto possibile potremo contribuire a creare un mondo davvero migliore.

  2. già, crescendo e vivendo questa fase , sembra tutto scontato essendo cullati in una sorta di irrealtà , che chi ne trae maggiori interessi cerca con tutte le migliori strategie di mantenere tutto questo pollaio teatrale assurdo e purtroppo ad oggi dannoso.. le cause , beh , sono molteplici , ma oltre a diverse conseguenze ,la chiave che continua a spingere questo treno senza più locomotiva , è il nostro riferimento “primitivo” come intento nell’aver vestito l’ambiente che ci circonda , niente da dire nella sua origine come sviluppo intelligente per una società più civile , ma ad oggi come dovremmo giustamente accorgerci non riesce più a calzare per il modello che ne consegue con oltretutto altre priorità . la cosa stupida , che questa logica “primitiva” della scarsità , basata sulla competizione, è cosi talmente lampante e deprimente nelle sue forme in contraddizione a ciò che realmente ad oggi ci circonda , un pò come far finta che il tempo si sia fermato, come del resto , i maggiori interessati e l’ignoranza popolare continuano ad alimentare consciamente ed inconsciamente questo tipo di sistema obsoleto , cercando di frenare il corso evolutivo . tutto ciò non ha senso.. questo cambiamento è inevitabile , il problema è come lo recepiremo e ciò comporterà conseguenze , con saggezza positive , con egoismo ed ottusità insensata, negative ..

    1. Anche se alcuni di noi sono giunti ad una corretta consapevolezza della situazione Federico, se non raggiungeremo una opportuna “massa critica” , queste consapevolezze non influiranno positivamente sulle scelte prese ogni giorno. E’ dunque fondamentale spiegare la situazione ad un maggior numero di comuni cittadini. Partendo anche e soprattutto dalla nostra cerchia di conoscenze personali. Questo è il primo gradino di molti da salire per costruire un mondo davvero migliore a mio avviso.

  3. Il cibo purtroppo o per fortuna e’ l ultima cosa…..
    La gente ha bisogno di vivere…
    Permettersi una pizza al ristorante.
    Comprarsi un paio di scarpe.
    Fare un week end in vacanza..
    Fare un regalo ai figli….
    Ect.etc.

    1. Esatto Lucio! ed è esattamente per questo che la nuova teoria economica e sociale si basa su un opportuno contenimento della forbice sociale! infatti se la prima “valvola di sicurezza” fornisce a tutti un reddito minimo per non essere ricattabili e per sopravvivere , la “seconda valvola di sicurezza” limita l’interesse a sfruttare il prossimo attraverso una serie di “retroazioni” tipiche dei sistemi complessi quali è divenuta anche l’ economia.
      In pratica cosi facendo pur mantenendo i vantaggi di un sistema imprenditoriale legato pero all’economia reale e non speculativa, si riduce la competizione a vantaggio della collaborazione, ricordando che il nostro obbiettivo non è il denaro in se, ma la qualità della vita reale che ci troviamo a vivere! ti consiglio caldamente Lucio di scaricare gratuitamente il seguente piccolo libro esplicativo: http://www.nuovorientamentoculturale.it/wp-content/uploads/2017/01/CADVS-shareware-vers-1_41.pdf ; dopo che ti sarai fatto un’ idea, se vuoi, mi farebbe piacere parlare ancora con te della questione.

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